Introduzione

Era infatti il secondo volume di un corso firmato per la parte medievale da Rinaldo Comba, poi professore di storia medievale a Milano, ma allievo di Giovanni Tabacco, per la moderna  da Giuseppe Ricuperati, già docente di storia moderna a Torino, a sua volta allievo di Franco Venturi, e da Massimo Salvadori, prima professore di storia contemporanea e poi di storia delle dottrine politiche sempre a Torino, ultimo allievo di Walter Maturi.

Il miracolo europeo: ambiente, economia e geografia nella storia europea / Eric L. Jones. – Il Mulino, 1984

Sia come un portolano per navigatori che devono imparare a leggere il mondo, l’Europa e l’Italia non con il senso della memoria stretta, ma con quello della consapevolezza che la storia è sempre opposta non solo al mito, am anche alla singolarità eroica degli eventi e non può non essere critica rispetto a costruzioni di identità 

Parte prima. La storia generale tra eventi e strutture, 1450-1560

Cap. 1. Le premesse della storia moderna: definizioni e problemi

Bibliografia

Storia dell’età moderna / G. Spini. – Einaudi, 1990
Alle origini del mondo moderno, 1350-1550 / R. Romano, A. Tenenti. – Feltrinelli, 1967
Lo stato moderno / a cura di E. Rotelli, P. Schiera. – Il Mulino, 1971-74. – 3 voll.
Lo stato moderno in Europa,  1450-1725 / I. H. Shennan. – Il Mulino, 2000

Cap. 2. L’espansione economica e sociale dell’Europa cinquecentesca

Ciò che emergeva con chiarezza nei primi decenni del secolo e nelle aree cui si è accennato come epicentri dello sviluppo era il processo di separazione fra commercio e produzione e la totale prevalenza del primo, che finiva per acquisire molti tratti del moderno capitalismo commerciale.
Pag. 17

Un primo dato che occorre sottolineare è l’abbandono sempre più evidente di un appello a astratto bene comune e il ricorso sempre più frequente alla nozione di utilità…..
Anzi in questo campo alla nozione di pace (che aveva sempre una dimensione universalistica e che si giustificava con l’appartenenza ad un’unica respublica christiana) si sostituisce il concetto di sicurezza che è garantita dallo stato. La sicurezza non è la pace, anzi talvolta è esattamente il suo opposto, se la guerra garantisce all’interno vantaggi sociali.
Pag. 26-27

Lo Stato, che ha il monopolio della sicurezza, deve garantire a tutti, trasformati in soggetti, una certa giustizia.
Pag. 28

Bibliografia

Scritti di storia / F. Braudel. – Bompiani, 2001
I prezzi in Europa dal 13. secolo ad oggi / R. Romano. – Einaudi, 1967
Scritti su Machiavelli / F. Chabod. – Einaudi, 1998
Francesco Guicciardini dalla politica alla storia / V. De Caprariis. – Laterza, 1993
Niccolo Machiavelli / G. Sasso. – Il Mulino, 1993
Armonia e giustizia: studi sulle idee filosofiche di Jean Bodin / C. Vasoli. – Olschki, 2008
Il sistema mondiale dell’economia moderna / I. Wallerstein. – Il Mulino 

Cap. 3. Sistemi e geografia del potere nella prima metà del Cinquecento

Bibliografia

Alle origini dell’Inghilterra moderna: l’età dei Tudor, 1485-1603 / S. Brigden. – Il Mulino, 2003
Lo Stato del re: la Francia dal 1460 al 1610 / E. Le Roy Ladurie. – Il Mulino, 1987
L’Italia del Cinquecento / E. W. Cochrane. – Laterza, 1989
L’Europa del Cinquecento / H. G. Koenigsberger, G. L. Mosse, G. Q. Bowler. – Laterza, 1999
La Spagna imperiale, 1469-1716 / J. H. Elliott. – Il Mulino, 1982
Gli Asburgo / A. Wheatcroft. – Laterza, 2002
Storia della Russia: dalle origini ai giorni nostri / N. V. Riasanovsky. – Bompiani, 2001
Il prezzo della libertà: storia dell’Europa centro orientale dal medioevo a oggi / P. S. Wandycz. – Il Mulino, 2001

Cap. 4. Le scoperte geografiche e i primi imperi coloniali

Bibliografia

Le grandi scoperte geografiche / J. O. Parry. – Il Saggiatore, 1994
La conquista e l’esplorazione dei nuovi mondi / P. Chaunu. – Mursia, 1989
La Spagna imperiale, 1469-1716 / J. H. Elliott. – Il Mulino, 1982
La scoperta dell’America: echi e dibattiti nella vecchia Europa / J. Heers. – ECIG, 1993
Dal nuovo mondo all’America: scoperte geografiche e colonialismo / M. Donattini. – Carocci, 2004
Bartolomeo de las Casas e i diritti degli indiani / M. Mahm-Lot. – Jaca Book, 1998
L’invenzione di un impero: politica e cultura nel mondo portoghese, 1450-1600 / G. Marcocci. – Carocci, 2011
Dalla scoperta alla conquista: Spagna e Portogallo nel nuovo mondo, 1492-1700 / L. McAlister. – Il Saggiatore, 1994
La scoperta del Sudamerica / L. McAlister. – Mondadori, 1981
Le scoperte americane nella coscienza italiana del Cinquecento / R. Romeo. – Laterza, 1989

Cap. 5. La crisi religiosa nella società del Cinquecento

Bibliografia

Eretici italiani del Cinquecento / D. Cantimori. – Einaudi, 1992
Il nicodenismo: simulazione e dissimulazione religiosa nell’Europa del Cinquecento / C. Ginzburg. – Einaudi, 1970
Studi su Riforma e Rinascimento / L. Febvre. – Einaudi, 1982
Il problema della tolleranza religiosa nell’età moderna dalla riforma protestante all’età di Locke / M. Firpo. – Loescher, 1978
Riforma protestante ed eresie nell’Italia del Cinquecento / M. Firpo. – Laterza, 2009
Proibito capire: la Chiesa e il volgare nella prima età moderna / G. Fragnito. – Il Mulino, 2005
Riforma: la divisione della casa comune europea, 1490-1700/ D. MacCulloch. – Carocci, 2010
La rivoluzione protestante: l’altro Cristianesimo / W. G. Naphy. – Cortina, 2007

Cap. 6. L’Europa dalla fine del Quattrocento alla pace di Cateau-Cambrésis

Bibliografia

La crisi degli stati italiani, 1492-1521 / A. Aubert. – Le Lettere, 2003
Storia di Milano all’epoca di Carlo 5. / F. Chabod. – Einaudi, 1971
Carlo 5. e il suo impero / F. Chabod. – Einaudi, 1987
Il sacco di Roma del 1527 tra profezia politica e riforma religiosa / M. Firpo. – CVEC, 1990
Il nuovo assetto dell’Europa / F. Gaeta. – In: Vol. 9. T. 1. di: Storia universale dei popoli e delle civiltà. – UTET, 1976
Carlo 5. e Spagna imperiale: studi e ricerche / G. Galasso. – Storia e letteratura, 2006
La politica nord-africana di Carlo 5. / G. Sorgia. – Cedam, 1963
Le dinastie italiane nella prima età moderna / A. Spagnoletti. – Il Mulino, 2003
La nascita della civiltà moderna / A. Tenenti, R. Romano. – In: Vol. 9. tomo 2. della Storia universale dei popoli e delle civiltà. – UTET, 1972
La formazione del mondo moderno, 14-17. secolo / A. Tenenti. – Il MUlino, 1980. – Nuova ed. 1990 col tit.: L’età moderna: la civiltà europea nella storia mondiale 

Cap. 7. I paesi extraeuropei alle soglie del mondo moderno

Bibliografia

Il Mediterraneo nella seconda metà del Cinquecento alla luce di Lepanto / G. Benzoni (a cura di). – Olschki, 1974
Storia del Giappone / R. Caroli, F. Gatti. – Laterza, 2004
L’altro Occidente: l’America Latina dall’invasione europea al nuovo millennio / M. Carmagnani. – Einaudi, 2003
Il mondo islamico: breve storia dal Cinquecento a oggi / P. G. Donini. – Laterza, 2003
Conquista: la distruzione degli indios americani / N. Livi Bacci. – Il Mulino, 2005
Dalla scoperta alla conquista: Spagna e Portogallo nel nuovo mondo, 1492-1700 / L. McAlister. – Il Saggiatore, 1994
Storia dell’impero ottomano / R. Mantran (a cura di). – Argo, 1999
Breve storia dell’Impero ottomano / M. P. Pedani. – Aracne, 2006
Gli atzechi / H. J. Prem. – Il Mulino, 2000
America Latina: elementi e meccanismi del sistema economico coloniale / R. Romano. – Utet, 2007
Storia della Cina / M. Sabbatini, P. Santangelo. – Laterza, 2005
Storia dell’India / M. Torri. – Laterza, 2000


Parte seconda, 1560-1660

Cap. 8. Il secolo di ferro, 1560-1660

Bibliografia

Il secolo di ferro, 1550-1660 / H. Kamen. – Laterza, 1985

Cap. 9. L’Europa nella seconda metà del Cinquecento

Bibliografia

Il secolo d’oro spagnolo / B. Benassar. – Rizzoli, 1985
Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo 2. / F. Braudel. – Einaudi, 2002
L’identità della Francia / F. Braudel. – Bompiani, 1986
Propaganda e pensiero politico in Francia durante le guerre di religione / V. De Caprariis. – ESI, 1955
Filippo 2. e la Franca Contea: la lotta fra nobiltà e borghesia nell’Europa del Cinquecento / L. Febvre. – Einaudi, 1979
Alle origini dell’Inghilterra moderna: la crisi dei parlamenti, 1509-1660 / C. Russell. – Il Mulino, 1993
Ascesa e crisi: la Germania dal 1517 al 1648 / H. Schilling. – Il Mulino, 1997
La repubblica olandese / C. Wilson. – Il Saggiatore, 1968
Filippo 2. / G. Woodward. – Il Mulino, 2003
Lotta politica e pace religiosa in Francia fra Cinque e Seicento / C. Vivanti. – Einaudi, 1974
Le guerre di religione nel Cinquecento / C. Vivanti. – Laterza, 2007

Cap. 10. La Controriforma: modelli religiosi, politici, culturali

Bibliografia

La “Ratio Studiorum”: modelli culturali e pratiche educative dei Gesuiti in Italia tra Cinque e Seicento / P. Brizzi. – Bulzoni, 1981
Il doge Niccolò Contarini: ricerche sul patriziato veneto agli inizi del Seicento / G. Cozzi. – Olschki, 1958
Paolo Sarpi tra Venezia e l’Europa / G. Cozzi. – Einaudi, 1978
La Bibbia al rogo: la censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura, 1471-1605 / G. Fragnito. – Il Mulino, 1997
I libri proibiti / M. Infelise. – Laterza, 2003
I Gesuiti dalle origini alla soppressione / S. Pavone. – Laterza, 2004
Il Concilio di Trento e il moderno / P. Prodi, W. Reinhard. – Il Mulino, 1993
Il Concilio di Trento: un’introduzione storica / A. Prosperi. – Einaudi, 2001
Censura ecclesiastica e cultura politica in Italia fra Cinque e Seicento / C. Stango (a cura di). – Olschki, 2001

Cap. 11. La crisi della società europea durante la Guerra dei trent’anni

Bibliografia

Felix Austria: l’ascesa della monarchia asburgica, 1550-1700/ R. J. W. Evans. – Il MUlino, 1999
Enrico 4. e la nascita della Francia moderna / J. Garrison. – Mursia, 1987
Storia d’Europa / G. Livet, R. Mousnier. – Laterza, 1982
Furori contadini: i contadini nelle rivolte del 17. secolo: Francia, Russia e Cina / R. Mousnier. – Rubbettino, 1984
Parigi capitale nell’età di Richelieu e Mazarino / R. Mousnier. – Il Mulino, 1983
La guerra dei trent’anni / G. Pages. – ECIG, 1993
La guerra dei trent’anni / G. Parker. – Vita e Pensiero, 1994
La guerra dei trent’anni / J. V. Polisensky. – Einaudi, 1982
Lotte contadine e urbane nel Grand Siècle / B. Porchnev. – Jaca Book, 1976
L’Italia del Seicento / D. Sella. – Laterza, 2004
La Francia di Luigi 13. e di Richelieu / V. L. Tapie. – Il Saggiatore, 1967
La guerra dei trent’anni / C. V. Wedgwood. – Mondadori, 1998

Cap. 12. La società inglese fra rivoluzione e restaurazione

Bibliografia

Il dio dei blasfemi: anarchici e libertini nella rivoluzione inglese / P. Adamo. – Unicopli, 1993
La città e gli idoli: politica e religione in Inghilterra, 1524-1572 / P. Adamo. – Unicopli, 1995
La lingua inglese e la rivoluzione puritana: i pamphlets dei livellatori, 1640-1660 / G. Galliano. – Edizioni dell’Orso, 2008
Le origini intellettuali della rivoluzione inglese / C. Hill. – Il Mulino, 2001
Vita di Cromwell / C. Hill. – Laterza, 1990
Il mondo alla rovescia: idee e movimenti rivoluzionari nell’Inghilterra del Seicento / C. Hill. – Einaudi, 1998
Saggi sulla Rivoluzione inglese del 1640 / a cura di C. Hill. – Feltrinelli, 1976
L’età degli Stuart: l’Inghilterra dal 1603 al 1714 / M. Kishlansky. – Il Mulino, 1999
Il mondo che abbiamo perduto: l’Inghilterra prima dell’era industriale / P. Laslett. – Jaca Book, 1979
Putney: alle radici della democrazia moderna / M. revelli. – Baldini & Castoldi, 1997
La crisi della democrazia: l’Inghilterra da Elisabetta a Cromwell / L. Stone. – Einaudi, 1972
Le cause della Rivoluzione inglese / L. Stone. – Einaudi, 2001
La rivoluzione dei santi: il puritanesimo alle origini del radicalismo politico / M. Walzer. – Claudiana, 1996

Parte terza Le eredità di una crisi

Cap. 13. Teorie politiche, economiche e modelli sociali nel 17. secolo

Il pensiero politico dell’assolutismo illuminato / M. Bazzoli. – La Nuova Italia, 1986
Il mito dell’assolutismo: mutamento e continuità nelle monarchie europee in età moderna / N. Henshall. – Il Melangolo, 2001
Stato moderno e mentalità sociale / J. A. Maravall. – Il Mulino, 1991
Bellarmino: una teologia politica della Controriforma / F. Motta. – Morcelliana, 2005
Storia del diritto in Europa: dal Medioevo all’età moderna / A. Padoa Schioppa. – Il Mulino, 2007
Storia del potere politico in Europa / W. Reinhard. – Il Mulino, 2001
Elogio della dissimulazione: la politica nel Seicento / R. Villari. – Laterza, 2003
 

Cap. 14. La rivoluzione scientifica

La Rivoluzione scientifica come categoria interpretativa della modernità è stata una significativa elaborazione maturata a partire dalla prima metà del Novecento.
E’ chiaramente stata pensata per analogia con la Rivoluzione industriale, che la precede come costruzione di oltre un trentennio.
Dopo una prima fase in cui il concetto di Rivoluzione scientifica si è imposto come una chiave interpretativa legata anche al fatto che scienza e tecnologia avevano fatto un prodigioso balzo in avanti, rispetto a tutti i secoli precedenti, il dibattito si è aperto.
Nonostante le crescenti e talvolta significative differenze emerse, il concetto di “rivoluzione scientifica” rimane un efficace strumento concettuale attraverso il quale analizzare le innovative teorie del pensiero scientifico dal Cinquecento al Seicento.
Negli ultimi anni il dibattito degli storici della scienza ha reso meno uniforme il riferimento a tale concetto.
I problemi emersi sono soprattutto legati al tema della continuità-rottura con le eredità del passato, dall’antichità al medioevo, al fatto che si possa utilizzare una sola categoria complessiva per innovazioni in campi diversi, dall’astronomia, alla fisica, alla matematica, alla medicina, alle scienze naturali a quelle della vita, al fatto che ogni disciplina ha una sua storia specifica con tempi e luoghi non coincidenti.

Bibliografia

Le origini della scienza moderna / H. Butterfield. – Il Mulino, 1980
Newton e la coscienza europea / P. Casini. – Il Mulino, 1983
La macchina del mondo: teorie e pratiche scientifiche dal Rinascimento a Newton / A. Clericuzio. – Carocci, 2005
Galileo fra Paolo Sarpi e Federico Cesi: premesse per una ricerca. – In: Novità celesti e crisi del sapere / a cura di P. Galluzzi. – Giunti-Barbera, 1983. – Ora anche in: Una scienza per l’uomo / V. Ferrone. – Utet Libreria, 2007
Galileo: la lotta per la scienza / E. Festa. – Laterza, 2007
Opere / Galilei ; a cura di F. Brunetti. – Utet Libreria, 2005
Le opere / Galilei ; a cura di A. Favaro. – Barbera
Rinascite e rivoluzioni: movimenti culturali dal 14. al 17. secolo / E. Garin. – Mondadori, 1992
Storia del pensiero medico occidentale / M. D. Grmek (a cura di). – Laterza
Newton / N. Guicciardini. – Carocci, 2011
Il significato culturale della rivoluzione scientifica / M. C. Jacob. – Einaudi, 1992
Dal mondo del pressappoco all’universo della precisione / A. Koyré. – Torino, 2000
La rivoluzione copernicana: l’astronomia planetaria nello sviluppo del pensiero occidentale / T. Kuhn. – Einaudi, 2000
Aspetti della rivoluzione scientifica / P. Rossi. – Morano, 1972
I segni del tempo: storia della terra e storia delle nazioni da Hook a Vico / P. Rossi. – Feltrinelli, 2003
Il tempo dei maghi: Rinascimento e modernità / P. Rossi. – Cortina, 2006
La nascita della scienza moderna in Europa / P. Rossi. – Laterza, 2004
La rivoluzione scientifica / S. Shapin. – Einaudi, 2003
Galileo, Campanella e il divinus poeta / G. Spini. – Il Mulino, 1996
Galileo copernicano / M. Torrini. – In: Giornale critico della filosofia italiana, 72, 1., gennaio-aprile 1992
Nuove terre e nuove scienze: a proposito della scoperta del nuovo mondo e della rivoluzione scientifica / M. Torrini. – In: Giornale critico della filosofia italiana, 79., 2.-3., maggio-dicembre 2000
Galileo e la repubblica degli scienziati / M. Torrini. – In: Largo campo di filosofare / a cura di J. Montesinos e C. Solis. – Fundacion Canaria Orotava de historia de la sciencia, 2001
L’Illuminismo dei Rosa-Croce: uno stile di pensiero nell’Europa del Seicento / F. A. Yates. – Einaudi, 1976
Storia dell’astrologia / K. Von Stuckrad. – Mondadori, 2005
Newton / R. S. Westfall. – Einaudi, 1989

Cap. 15. Istruzione, cultura e società dal secolo di ferro all’Illuminismo

Bibliografia

La scuola in Italia dalla Controriforma al secolo dei Lumi / D. Balani, M. Roggero. – Loescher, 1975
Stampa e cultura in Italia / L. Braida. – Laterza, 2000
Genealogie del sapere: università, professioni giuridiche e nobiltà togata in Italia, 13.-17. secolo / E. Brambilla. – Unicopli, 2005
Storia della lettura nel mondo occidentale / G. Cavallo, R. Chartier (a cura di). – Laterza, 2004
Il governo della lettura: Chiesa e libri nell’Italia del Settecento / P. Delpiano. – Il Mulino, 2007
Storia dell’alfabetizzazione occidentale / H. J. Graff. – Il Mulino, 1989
Accademie italiane del Settecento: socialità, intellettuali e modelli di ricerca / G. Ricuperati. – In: L’esperienza delle accademie e la vita morale e civile dell’Europa / a cura di E. Visentini, E. Mazzarolli. – Istituto veneto di scienze, lettere e di arti, 2006

Parte quarta Europa e mondo: vicende d’Antico regime

Cap. 14. L’Europa e la Francia di Luigi 14., 1661-1700

La pace di Westfalia e dei Pirenei non rappresentavano affatto un punto di equilibrio nella drammatica e tormentata storia dell’Europa.
Segnano soltanto la fine definitiva del tentativo egemonico legato agli Asburgo, la decadenza della Spagna e dell’area mediterranea, l’espansione, nonostante la crisi generale, dell’Olanda e dell’Inghilterra.
L’arco di storia compreso fra la pace dei Pirenei (1659) e quella di Aquisgrana (1748) è dominato da un nuovo tentativo di egemonia politica e militare, questa volta organizzato dalla Francia.
Quattro guerre sanguinose e sempre più coinvolgenti segnano drammaticamente questo tentativo di una potenza continentale.
La morte di Luigi 14. (1715) sembra determinare la fine di un mondo.
In realtà i problemi aperti dalla politica francese nella seconda metà del Seicento condizioneranno gli schemi di alleanze e le strategie degli stati fino alla seconda metà del Settecento.
La Francia non riuscirà né vinta né vincitrice.
Ma anche nel crogiolo sanguinoso delle guerre e dall’opposizione a Luigi 14. nasceranno, per antitesi, quei valori che stanno a premessa dell’Illuminismo.
Dal punto di vista economico l’arco di tempo considerato è una fase di lenta ripresa, dopo la depressione precedente, con difficoltà e cadute notevoli, come quella che colpì quasi tutti i paesi europei degli anni Trenta del Settecento.
Fra i fenomeni di maggior rilievo emergono l’espansione dell’Inghilterra, ormai proiettata verso la Rivoluzione industriale, e il ridimensionamento dell’Olanda, che stenta sempre più nel Settecento a difendere l’opulenza acquistata nel secolo precedente.
Una parte ormai rilevante delle tensioni internazionali è legata al dominio delle risorse coloniali, e su questo terreno l’Inghilterra non solo sostituisce la Spagna e il Portogallo, ma anche l’Olanda e la Francia.
Sul piano sociale la ripresa economica, nei paesi come l’Inghilterra e l’Olanda in cui si manifesta intensamente, favorisce l‘affermazione dei ceti mercantili e dei proprietari terrieri.
In altri stati, dove la società civile è più fragile e l’economia più debole, come la Francia, il governo, scegliendo una politica mercantilistica, tende a colpire in ogni caso un potere basato sulla rendita e sul privilegio.
Mercantilismo, rafforzamento politico dello Stato, creazione di nuove burocrazia contrapposte alla stessa nobiltà di toga, favorirono la nascita di un’ideologia più moderna di funzionari.
Il diritto torna a essere un’arma per combattere le forze centrifughe, rappresentate nei paesi cattolici dall’aristocrazia e dalla Chiesa.
Giusnaturalismo (cioè il nuovo diritto naturale e delle genti teorizzato dal Grozio e da Samuel Pufendorf) e giurisdizionalismo (una politica di controllo della chiesa nazionale da parte dello Stato) furono le armi per ricostruire una nuova visione della realtà pubblica, dello Stato, della società civile.
In questo senso il periodo di tempo che trascorre fra la pace di Westfalia (1648) e quella di Aquisgrana (1748) crea le premesse per un profondo cambiamento di segno anche ideologico nelle società europee.
Da Spinoza, Locke, Bayle, dai deisti, dagli oppositori a Luigi 14., dai free-thinkers (liberi pensatori), nasce quella nuova visione della società, del potere, della religione che sarà la civiltà dell’Illuminismo.
Pag. 297-98

Anche il re Sole sorge al mattino: una giornata di Luigi 14. / P. Beaussant. – Fazi, 2002
L’età di Luigi 14. / F. Bluche. – Salerno, 1996
La fabbrica del re Sole / P. Burke. – Il Saggiatore, 1993
Luigi 14. e il suo tempo / P. R. Campbell. – Il Mulino, 1997
Le feste di Versailles / A. Felibien. – Salerno, 1997
Luigi 14. e venti milioni di francesi / P. Goubert. – Laterza, 1968
Luigi 14. e il suo tempo / R. Mandrou. – SEI, 1998
Lo Stato sono io: Luigi 14. e la “rivoluzione monarchica” del marzo 1661 / G. Ruocco. – Il Mulino, 2002
La giornata di Luigi 14.: 16 novembre 1700 / B. Saule. – Sellerio, 2006
Oro e moneta nella storia / P. Vilar. – Laterza, 1971
Luigi 14. / J. B. Wolf. – Garzanti, 1981

Cap. 17. L’Europa durante la Guerra di successione spagnola, 1700-1720

Storia dell’Impero asburgico, 1700-1918 / J. Berenger. – Il Mulino, 1003
L’Italia del Settecento: crisi, trasformazioni, lumi / D.
Carpanetto, G. Ricuperati. – Laterza, 2008
Marlborough / W. S. Churchill. – Mondadori, 1973
Alle origini dello stato russo: da Ivan 3. a Pietro il grande / G. Giraudo. – In: La storia, vol. 4 t. 3. / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984
Vauban e la difesa della Francia / M. Gori. – Bruno Mondadori, 2008
Storia dei Valdesi / A. A. Hugon. – Claudiana, 1989
L’esperienza civile e religiosa di Pietro Giannone / G. Ricuperati. – Ricciardi, 1970
La città terrena di Pietro Giannone / G. Ricuperati. – Olschki, 2001
Il Valdesi: la singolare vicenda di un popolo chiesa / C. Tourn. – 1999

Cap. 18. I problemi dell’area nord-orientale nella prima metà del Settecento

Stato assoluto e società agraria in Prussia nell’età di Federico 2. / G. Corni. – Il Mulino, 1982
Pietro il Grande / P. Bushkovitich. – Salerno, 2003
Pietro il Grande / W. Marshall. – Il Mulino, 1999
Il mondo baltico tra dominio anseatico e quello svedese, 1520-1721 / M. Roberts. – In: La storia, vol. 4. Tomo 3. / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984

Cap. 19. I problemi della successione polacca e austriaca

I primi due decenni del secolo 18. avevano conosciuto, malgrado la guerra, una notevole creatività sul piano politico, economico, sociale e intellettuale.
Quasi tutte le società europee, compresa l’area italiana, sembrano registrare il fatto che si stava entrando – dopo la depressione del secolo 17. – in una nuova fase di espansione.
Appariva una nuova volontà di partecipazione politica; l’opinione pubblica acquistava sempre maggiore peso; dalla società civile affioravano, in modo sempre più complesso, proposte riformatrici.
Il decennio successivo e in particolare gli anni Trenta, vide fermarsi lo slancio e la creatività iniziali.
L’espansione economica conobbe una pausa d’arresto di quasi tutti i settori e anche gli stati attraversarono una fase di minore creatività politica.
L’equilibrio e la ricerca della stabilità diventarono gli elementi determinanti della politica europea.
Le guerre stesse furono allora per le classi dirigenti un pretesto plausibile per non affrontare quella politica delle riforme in qualche modo già intuita agli inizi del Settecento.
Mentre si esaurivano alcuni filoni della cultura europea strettamente legati a questa fase di creatività e di espansione (per esempio entrò in crisi quella corrente di pensiero – il deismo – che aveva elaborato una dottrina della religione naturale o razionale, non basata sulla rivelazione); la crescita stessa dell’opinione pubblica si scontrava nuovamente con i meccanismi repressivi tradizionali.
Ma era soltanto una battuta di arresto.
Come la depressione economica era soltanto una congiuntura sfavorevole collocata all’inizio di un ciclo secolare di sviluppo, così anche la crisi e il rallentamento della creatività politica, culturale e ideologica che furono caratteristici della depressione degli anni Trenta, erano soltanto una pausa momentanea, quasi un arresto per prendere maggior slancio.
Pag. 367

Bibliografia

Maria Teresa d’Austria / J.-P. Bled. – Il Mulino, 2003
Il riformismo asburgico / C. Capra. - In: La storia, vol. 4. Tomo 3. / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984
Le guerre di successione e i nuovi equilibri europei / D. Carpanetto In: La storia, vol. 4. Tomo 3. / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984
La Russia da Pietro il Grande a Caterina 2. / I. De Mandriaga. - In: La storia, vol. 4. Tomo 3. / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984
Federico il grande / G. Ritter. – Il Mulino, 1997
Federico il grande / T. Schieder. – Einaudi, 1989
L’Europa di Maria Teresa / V.-L. Tapie. – Bompiani, 1982

Cap. 20. L’espansione economica europea e la prima Rivoluzione industriale

Da quanto si è detto si possono trarre alcune conclusioni: lo sviluppo dell’agricoltura, sia pure realizzatosi con ritmi differenti nelle diverse aree dell’Europa, fu un fattore essenziale per il passaggio da un’economia di sussistenza a un’economia moderna, legata a sua volta all’industrializzazione.
La trasformazione della capacità produttiva dell’agricoltura diede una prima risposta alla crescita demografica, sollecitandola per un verso e consentendola per l’altro; creò una prima importante accumulazione di capitali, in parte reinvestiti nella stessa produzione agricola; sollecitò lo sviluppo non solo dei settori industriali legati ai suoi prodotti (lana, seta, cotone), ma anche di quelli necessari alla fabbricazione delle macchine agricole (ferro, carbone); fornì infine alle città industriali la mano d’opera necessaria, espellendo i contadini dalla campagna.
Pag. 399

Bibliografia

La rivoluzione industriale inglese: una prospettiva globale / R. C. Allen. – Il Mulino, 2011
L’Europa delle città: il volto della società urbana europea tra Medioevo et età moderna / N. Berengo. – Einaudi, 1999
La rivoluzione industriale / L. Cafagna. – In: Storia moderna. – Donzelli, 1998
La rivoluzione industriale / V. Castronovo. – Sansoni, 1996
La prima rivoluzione industriale / P. Deane. – Il Mulino, 1990
La rivoluzione industriale / P. Hudson. – Il Mulino, 1995
Prometeo liberato / D. S. Landes. – Einaudi, 2000
Storia delle macchine: tre millenni di cultura tecnologica / V. Marchis. – Laterza, 2005
Leggere la rivoluzione industriale / J. Mokyr. – Il Mulino, 2002
I doni di Atena: le origini storiche dell’economia della conoscenza / J. Mokyr. – Il Mulino, 2004
La rivoluzione industriale in Inghilterra: continuità, caso e cambiamento / E. A. Wrigley. – Il Mulino, 1992 

Cap. 21. L’Europa e il mondo tra il 18. E gli inizi del 19. secolo.

Bibliografia

La Persia dei Safavidi / A. Bausani. – In: La storia / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984. – Vol. 4., Tomo 1
Le origini del colonialismo europeo in Asia / G. Borsa. – In: La storia / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984. – Vol. 4., Tomo 1
Prigionieri: l’Inghilterra, l’impero e il mondo, 1600-1850 / L. Colley. – Einaudi, 2004
L’impero cinese / P. Corradini. – In: La storia / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984. – Vol. 4., Tomo 1
La schiavitù in età moderna / P. Delpiano. – Laterza, 2009
L’Europa del vecchio ordine, 1660-1800 / W. Doyle. – Laterza, 1987
Reti commerciali e traffici globali in età moderna / M. Fusaro. – Laterza, 2008
L’ascesa di casa Kaunitz: ricerche sulla formazione del cancelliere Wenzel Anton Kaunitz e la trasformazione dell’aristocrazia imperiale, secoli 17 e 18 / G. Klingenstein. – Bulzoni, 1993
I ribelli dell’Atlantico: la storia perduta di un’utopia / P. Linebaugh, M. Rediker. – Feltrinelli, 2004
La colonizzazione europea in America centrale settentrionale dei secoli 17. e 18. / F. Mauro. – In: La storia / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984. – Vol. 4., Tomo 1
Storia dell’India / B. D. e T. R. Metcalf. – Mondadori, 2004
Signori del mondo: ideologie dell’impero in Spagna, Gran Bretagna e Francia, 1500-1800 / A. Pagden. – Il Mulino, 2008
Il colonialismo ispano-portoghese in America / G. Papagno. – In: La storia / N. Tranfaglia, M. Firpo. – Utet, 1984. – Vol. 4., Tomo 1
La tratta degli schiavi: saggio di storia globale / O. Pétré-Grenouilleau. – Il Mulino, 2006

Parte quinta L’età dei lumi e delle rivoluzioni

Cap. 22. Illuminismo e riforme

Le matrici culturali dell’Illuminismo

Il 18. secolo conobbe anche una profonda trasformazione del patrimonio ideologico della società occidentale non solo in campo politico ed economico, ma anche in senso religioso, morale, artistico.
Questo non significa che sia possibile rispondere schematicamente alla domanda, ripetuta sin dal Settecento: che cosa è l’Illuminismo? Anche i due termini più spesso ricorrenti, ragione e progresso, non bastano certo a definirlo e rischiano di offrire uno schema interpretativo povero ed arbitrario.
Indubbiamente la civiltà e la cultura illuministica conobbero un uso della ragione e un’ideologia del progresso, ma senza che questo significhi per esempio un’assenza di valori sentimentali, o una concezione uniforme e lineare del progresso.
La stessa ragione è intesa dagli illuministi non tanto come sistema totale (quale era nel cartesianesimo) quanto come strumento per conoscere, metodo capace di definire anche i propri limiti.
Più che una definizione, occorre quindi cercare di capire quali risposte, spesso  contrastanti, questa civiltà complessa seppe dare sui diversi piani che si sono accennati.
Appare quindi più corretto coglierne alcune matrici fondamentali.
Un primo legame è quello più volte sottolineato con la civiltà dell’Umanesimo e del Rinascimento.
Tutta una serie di esigenze poste per la prima volta dalla civiltà umanistica riemergono, dopo l’arretramento rappresentato dalla Controriforma, coinvolgendo sempre più ampiamente non solo le élite intellettuali, ma l’opinione pubblica, la società civile, le istituzioni.
Fu rivendicata la dignità e l’autonomia dell’uomo, non solo sul piano religioso, ma anche morale e dei costumi.
Da questo punto di vista l’Illuminismo rappresenta lo sviluppo di quella civiltà che aveva intuito l’autonomia della politica e della scienza dalla religione, approfondendo ulteriormente il discorso con l’affermazione dell’autonomia della stessa morale.
Questo passo era stato compiuto nella seconda metà del Seicento.
Baruch Spinoza (1632-1677) nel Tractatus theologicus-politicus (Trattato teologico-politico, 1670) aveva affermato che la libertas philosophandi, la libertà di pensare, era un valore essenziale per la sopravvivenza di uno Stato e di una società civile.
Le sue opere, soprattutto il Tractatus e l’Ethica  (pubblicata postuma nel 1677), furono fondamentali nel processo ideologico che porta all’Illuminismo.
Spinoza aveva tratto le estreme conseguenze dal metodo filologico-critico elaborato dagli umanisti.
Applicandolo alle Sacre Scritture, aveva compiuto la prima storicizzazione radicale di un testo che tutte le confessioni cristiane consideravano parola di Dio e, come tale, un messaggio non soggetto a corruzione, perfetto e definitivo.
Nell’analisi di Spinoza, il mondo ebraico perdeva ogni carattere esemplare e sacro, per diventare un mondo vigoroso di uomini, con tutte le passioni e gli errori che ogni società umana è capace di vivere.
L’attacco era radicale e diretto: colpiva implacabilmente la base stessa delle istituzioni religiose, colpevoli di organizzare l’intolleranza e la negazione della libertà di pensiero nel mondo moderno.
Il discorso non era soltanto negativo: Spinoza concludeva il suo trattato meditando sull’esperienza olandese.
Una libera repubblica aveva bisogno della libertà intellettuale, intrinseca al suo sistema civile.
Un’altra matrice molto importante dell’Illuminismo fu la cultura libertina.
Il libertinismo (cioè quella forma di cultura che, soprattutto nel 17. secolo e in particolare in Francia, aveva affermato la libertà di pensiero nell’ambito religioso, culturale, scientifico), a sua volta riallacciandosi all’Umanesimo e in particolare alla scuola naturalistica di Padova, aveva denunciato più volte (nel corso del 17. secolo) il carattere fittizio, di mera impostura, delle religioni e in particolare di quelle istituzionali.
Aveva altresì portato il suo dubbio e la sua critica su alcuni dogmi fondamentali; l’immortalità dell’anima, l’esistenza del paradiso, dell’inferno, dello stesso male.
Aveva denunciato con molta acutezza i limiti del tutto antropocentrici impliciti nella storia di un Dio che aveva mandato sulla terra il proprio figlio in spoglie umane.
Contro questa visione, che organizzava tutta la storia dell’universo dal punto di vista dell’uomo, il libertinismo aveva fatto balenare o la possibilità di più mondi o una visione rigorosamente naturalistica della realtà che si richiamava significativamente ai filosofi pagani meno inseribili nella visione cristiana del mondo: Democrito, Epicuro, Lucrezio.
Ma l’Illuminismo, nel riprendere molti materiali di origine libertina, li elaborò in un contesto culturale e politico assai diverso.
Sostanzialmente il libertinismo era stato una cultura aristocratica, nata come risposta di ristretti gruppi intellettuali e nobiliari alla crescente pressione dello Stato assoluto e della Chiesa controriformistica.
Il diritto alla libertà di pensiero era stato così lucidamente individuato ma al tempo stesso rivendicato solo per circoli ristretti, protetti da uno smagato conformismo ufficiale, i quali erano possessori di strumenti razionali, ma accettavano di non fare troppa propaganda alle proprie idee, per non turbare l’ordine sociale esistente.
Emergeva così, per i libertini, una caratteristica teoria della doppia verità: una, di carattere intellettuale, da vivere e coltivare in pochi, all’interno di spazi separati e da difendere con linguaggi esoterici, e un’altra valevole per tutti e gestita, per la massa degli uomini, dalle istituzioni (Stato e Chiesa).
Alla visione statica e in fondo rassegnata degli intellettuali libertini, che tendevano a trattenere la circolazione delle idee nel chiuso dei loro ambienti (e dei loro linguaggi esoterici), si contrappose una volontà di propaganda che agì su tutti gli spazi della comunicazione.
Non solo moltiplicò il numero dei libri e dei pamphlets, ma trasformò i giornali e le gazzette.
Scomparvero i periodici esclusivamente per eruditi o i giornali di corte e nacquero quelli che si rivolgevano ad un pubblico sempre più vasto, di cui identificavano interessi, problemi, gusti.
Il concetto stesso di pubblico era significativo di una trasformazione: gli ordini tradizionali della società erano almeno parzialmente superati e si affermavano quindi, per tutti, gli emergenti valori borghesi.
Un altro discorso che confluì nell’Illuminismo, accanto alle intuizioni libertine, fu quello deistico.
Il deismo era una concezione razionalistica profondamente collegata con lo sviluppo filosofico e scientifico moderno, che riduceva la religione alla sola idea di un dio creatore, e criticava implicitamente tutte le istituzioni religiose e i loro apparati dogmatici.
Non a caso ad una delle principali affermazioni deistiche, quella contenuta nell’opera di John Locke sulla “ragionevolezza del cristianesimo” (The Reasonableness of Christianity, 1695), seguiva una lunga e appassionata battaglia a favore della libertà religiosa, il cui frutto più maturo era stato, sempre di Locke, la Epistola de tolerantia (Lettera sulla tolleranza, 1689).
Ma l’Illuminismo non fu soltanto critica al passato, quanto volontà di fondare nel presente una società diversa e più ragionevole.
In esso è implicita quindi, come elemento che unifica posizioni diverse e talvolta contrastanti, una scelta di fondo, che è quella del primato della politica, e cioè un’incisiva vocazione riformatrice.
Accanto alla critica delle religioni come puntello della società tradizionale, emerse ben presto una volontà di trasformare anche lo Stato, quale si era venuto formando nell’epoca moderna, cioè nelle sue strutture monarchiche e ancora rigidamente aristocratiche.
Due concezioni puntellavano fondamentalmente l’istituzione monarchica: quella assolutistica e quella patrimoniale, in base alle quali il sovrano creava e garantiva le leggi, che erano le sue leggi e possedeva lo Stato come patrimonio, soggetto alle norme dell’eredità.
Un esempio di concezione patrimoniale e assolutistica era stato Luigi 14., che aveva fatto di tutto per rendere concreta la sua espressione: l’Etat c’est moi (Lo Stato sono io).
Ma nel corso del Seicento si era affermata una dottrina in qualche modo opposta nell’ambito del giusnaturalismo moderno, cioè che tutti gli uomini avessero uguali diritti naturali i quali non potevano essere alienati.
In questa ottica le istituzioni politiche, compresa la monarchia, diventavano il superamento di uno stato di natura precario e conflittuale ed erano il frutto di un contratto sociale.
Compito primario di uno Stato nato da un patto del genere era quindi di difendere i diritti naturali.
Il potere del sovrano non era più giustificabile secondo le ragioni tradizionali, cioè sia quelle di carattere religioso (un potere derivato da Dio), sia quelle militari (un diritto nato da un’antica conquista) ma poteva essere giustificato solo per realizzare il benessere di quanti si erano volontariamente assoggettati.
Si contrapponeva alla visione assolutistica e patrimoniale dello Stato il diritto pubblico, una sfera di interessi superiori alle esigenze private e di pochi, che individuava nella sua estensione più ampia la collettività sociale.
Il giurisdizionalismo moderno con tutte le sue complesse implicazioni è un punto di partenza essenziale per comprendere la volontà riformatrice successiva.
Ma come si realizza la pubblica felicità, mito e obiettivo degli illuministi? Le soluzioni possibili sono diverse.
John Locke (1632-1704), riflettendo sui problemi della società inglese alla fine del Seicento, aveva sostenuto nei Two treatises on government (Due trattati sul governo, 1690) la teoria della divisione dei poteri.
La comunità civile, con le sue rappresentanze, crea le leggi, che sono norme per tutti, anche per il sovrano, il quale ha solo il potere di farle eseguire, essendone a sua volta soggetto.
Un diritto fondamentale che le leggi dovevano garantire era non solo la proprietà, ma la libera disponibilità di questa.
Alla concezione tradizionale della proprietà, legata alla famiglia patriarcale, Locke contrapponeva una proprietà attraverso la quale l’individuo si esprimeva con il lavoro e la trasformazione produttiva.
In questo senso la proprietà, uno dei diritti fondamentali dell’uomo, doveva essere garantita dallo Stato.
L’opera politica di Locke rappresentava chiaramente la teoria whig del potere, della società civile e dell’economia, con il suo riferimento inequivocabile al mondo della gentry, dei mercanti, degli artigiani, al trionfo delle recinzioni e della proprietà produttiva nei confronti delle terre comuni.
La riflessione di Locke quindi – anche per la sua aderenza perfetta ad una società avanzata e in vigorosa espansione – fu un punto di riferimento costante per l’Illuminismo europeo, in particolare per tutte le soluzioni di tipo costituzionalistico.
In realtà non tutto il pensiero politico mosse in questa direzione, che vedremo perfettamente esemplata in Montesquieu.
Anzi, due ipotesi che sono perfettamente antitetiche emersero alle origini del pensiero  illuministico.
La prima è quella che tendeva ad accentuare i poteri dello Stato contro le forze centrifughe e tradizionali ( per esempio la Chiesa e il baronaggio).
Fu la soluzione prevalente nei paesi dove la società civile era poco sviluppata e molto forti erano gli impulsi disgregatori.
Lo Stato emergeva – nell’ideologia di questi gruppi riformatori – come l’unica forza capace di attuare la modernizzazione.
L’altra soluzione era quella – già individuata da Locke – del costituzionalismo, cioè la separazione dei tre poteri (esecutivo, legislativo, giudiziario), lo sviluppo delle rappresentanze, la difesa dei corpi intermedi.
Due, quindi, sono i poli attorno a cui ruoterà, nella sua complessità, il discorso politico dell’Illuminismo maturi: da una parte, accentramento e quindi Stato riformatore, che governa tenendo presente le richieste e le esigenze della società civile: dall’altra parte, costituzionalismo e quindi partecipazione della società al governo dello Stato.
Da una parte si accentua la capacità riformatrice di un potere centrale, che coordina la modernizzazione attraverso una burocrazia efficiente e che ha il senso dello Stato, dall’altra si punta piuttosto sulle capacità autoregolatrici della società civile.
Ma l’Illuminismo conoscerà altre e più complesse polarità.
Abbiamo cisto Locke teorizzare un diritto di proprietà che era anche il trionfo dell’ineguaglianza, l’affermazione più consapevole dell’individualismo borghese.
Nel corso del secolo vedremo crescere l’antitesi: la critica al concetto di proprietà e l’affermazione di un’uguaglianza non soltanto giuridica, ma anche economica.
Realtà ideologica complessa, difficile da imprigionare in una sola definizione, la civiltà politica dell’Illuminismo apre in modo già conflittuale tutti i discorsi che investono  ancora il mondo in cui viviamo: il ruolo dello Stato, della società civile, il rapporto con la proprietà, l’affermazione dell’individualismo e insieme una fondamentale aspirazione all’uguaglianza.
Pag. 466-471

Bibliografia

L’idea di cosmopolitismo: circolazione e metamorfosi / L. Bianchi (a cura di). – Liguori, 2002
Scienza, natura, religione: mondo newtoniano e cultura italiana nel primo Settecento / V. Ferrone. – Jovene, 1982
Lezioni illuministiche / V. Ferrone. – Laterza, 2010
Edward Gibbon e la cultura europea del Settecento / G. Giarrizzo. – Istituto italiano di studi storici, 1954
Massoneria e illuminismo nell’Europa del Settecento / G. Giarrizzo. – Marsilio, 1994
Illuminismo / G. Giarrizzo. – Guida, 2011
Toland e i liberi pensatori del Settecento / C. Giuntini. – Sansoni, 1974
La crisi della coscienza europea / P. Hazard. – Utet Libreria, 2007
Una rivoluzione della mente: l’Illuminismo radicale e le origini intellettuali della democrazia moderna / P. Hazard. – Einaudi, 2011
L’Illuminismo radicale: panteisti, massoni e repubblicani / M. C. Jacob. – Il Mulino, 1983
Massoneria illuminata: politica e cultura nell’Europa del Settecento / M. C. Jacob. – Einaudi, 1995
Illuminismo: un vademecum / G. Paganini, E. Tortarolo (a cura di). – Bollati Boringhieri, 2008
Illuminismo ed enciclopedia / P. Quintili. – Carocci, 2003
Il pensiero politico degli illuministi / G. Ricuperati. – In: Storia delle idee politiche, economiche e sociali / sotto la direzione di L. Firpo. – Utet, 1975
La città terrena di Pietro Giannone: un itinerario tra crisi della coscienza europea ed illuminismo radicale / G. Ricuperati. – Olschki, 2001
Frontiere e limiti della ragione: dalla crisi della coscienza europea all’Illuminismo / G. Ricuperati. – Utet Libreria, 2006
L’Illuminismo: ragioni e dubbi della modernità / E. Tortarolo. – Carocci, 1999
Il pensiero politico del movimento illuminista europeo modernità / E. Tortarolo. – In: Il pensiero politico: idee, teorie, dottrine / a cura di A. Andreatta, A. E. Baldini. – Vol. 2
I gesuiti e l’Illuminismo: politica e religione in Austria e nell’Europa centrale, 1773-1798 / A. Trampus. – Olschki, 2000
La massoneria nell’età moderna / A. Trampus. – Laterza, 2008
Il linguaggio del tardo Illuminismo: politica, diritto e società civile / A. Trampus (a cura di). – Ed. di storia e letteratura, 2011
Le origini dell’Enciclopedia / F. Venturi. – Einaudi, 1963
Utopia e riforma nell’Illuminismo / F. Venturi. – Einaudi, 2001

Cap. 23. Una prima crisi dell’Antico Regime: la Rivoluzione americana

Bibliografia

Commercio, colonie e impero alla vigilia della rivoluzione americana: John Campbell pubblicista e storico nell’Inghilterra del sec. 18. / G. Abbattista. – Olschki, 1990
La rivoluzione americana / a cura di T. Bonazzi. – Il Mulino, 1986
Le origini degli Stati Uniti / B. Baylin, G. S. Wood. – Il Mulino, 1987
Storia dell’Atlantico / B. Baylin. – Bollati Boringhieri, 2007
L’America e le Americhe: storia di un continente / P. Chaunu. – Dedalo, 1969
Autobiografia della giovane America: la storiografia americana dai padri pellegrini all’indipendenza / G. Spini. – Einaudi, 1968
La formazione degli Stati Uniti / A. Testi. – Il Mulino, 2003
La frontiera nella storia americana / F. J. Turner. – Il Mulino, 1975

Cap. 24. La crisi dell’Antico Regime: la Rivoluzione francese

Di fronte al tema della Rivoluzione francese due immagini contrapposte emergono nella tradizione storiografica: quella di una Francia popolare, spinta dalla disperazione e dalla miseria a muoversi e a rompere con l’antico sistema (di cui fu grande interprete lo storico romantico e “giacobino” Jules Michelet), e un’altra, più recente, ma non meno complessa e significativa, di una Francia ricca e in piena espansione economica, intellettuale e sociale, che compì la Rivoluzione proprio perché  così matura come società civile (è la tesi di Jean Jaures, espressa nella Histoire socialiste de la Revolution française del 1904).
Da allor ala storiografia ha scavato profondamente questo terreno, pur senza dimenticare il suo debito verso i grandi maestri del passato.
Una risposta a questa contrapposizione è venuta dalla storia economica che ha mostrato – attraverso l’approfondimento degli studi sulla struttura dei prezzi, dei salari, dell’industria, dell’agricoltura – come entrambe contenessero profondi elementi di verità.
Infatti l’analisi del ciclo economico francese mostra dal 1735 al 1815 una continuità senza precedenti di sviluppo ed espansione.
Questo darebbe ragione a Jean Jaures e a quanti collegano la Rivoluzione con tutta la rivoluzione economica, intellettuale e civile dell’Illuminismo.
Ma la fase 1770-1790 (sia pure all’interno di un ciclo che rimane espansivo) è una fase congiunturale, segnata da carestie, cadute produttive nell’agricoltura e nella manifattura, da movimenti di prezzi sempre più sfavorevoli ai lavoratori salariati e dipendenti e agli stessi artigiani.
Questa fase congiunturale, all’interno della quale si colloca la carestia del 1788, non spiega la Rivoluzione – perché nessuna realtà storica è così meccanica – ma la rende possibile e dà ragione in qualche modo all’epopea della miseria descritta da Michelet.
Pag. 517

Bibliografia

L’albero della Rivoluzione / B. Bongiovanni, L. Guerci (a cura di). – Einaudi, 1989
La società francese dall’Ancien Regime alla Rivoluzione / C. Capra (a cura di). – Il Mulino, 1982
Le origini culturali della Rivoluzione francese / R. Chartier. – Laterza, 1991
Uno spettacolo non mai veduto al mondo: la Rivoluzione francese come unicità e rovesciamento negli scrittori controrivoluzionari italiani, 1788-1799 / Laterza, 1991
La Rivoluzione francese: politica, cultura, classi sociali / L. Hunt. – Il Mulino, 2001
La forza dell’empatia: una storia dei diritti dell’uomo sociali / L. Hunt. – Laterza, 2010
La grande paura del 1789 / G. Lefebvre. – Einaudi, 1989<

La rivoluzione francese / A. M. Rao. – In: Storia moderna. – Donzelli, 1998
Cittadini / S. Schama. – Mondadori, 1999
Rivoluzione e controrivoluzione: la Francia dal 1789 al 1815 / D. M. G. Sutherland. – Il Mulino, 2000
In nome del popolo sovrano: alle origini della rivoluzione francese / T. Tackett. – Carocci, 2006
Un re in fuga: Varennes, giugno 1991 / T. Tackett. – Il Mulino, 2006
Il trono vuoto: la transizione della sovranità nella Rivoluzione francese / P. Viola. – Einaudi, 1989
La Rivoluzione francese, 1789-1799 / M. Vovelle. – Guerrini, 1997
La scoperta della politica: geopolitica della rivoluzione francese / M. Vovelle. – Edipuglia, 1995

Cap. 25. L’età napoleonica

Bibliografia

L’Europa di Napoleone / M. Caffiero. – In: Storia moderna. – Donzelli, 1998
Il Congresso di Vienna, 1814-15 / N. Cortese. – Libreria scientifica, 1998
L’Italia di Bonaparte: politica, statualità e nazione nella penisola tra due rivoluzioni, 1796-1821 / A. De Francesco. – Utet Libreria, 2011
Murat / R. De Lorenzo. – Salerno, 2011
Il mito dell’eroe: Italia e Francia nell’età della restaurazione / L. Mascilli Migliorini. – Guida, 2003
Italia napoleonica: dizionario critico / a cura di L. Mascilli Migliorini. – Utet Libreria, 2011
Napoleone / S. Valzania. – Sellerio, 2011
Napoleone e la conquista dell’Europa / S. J. Wools. – Laterza, 1990